07 Ott 2012 - Raduno di Volandia (VA)
Quando Dedalo costruì delle ali di cera per sé e per il figlio Icaro allo scopo di fuggire dal labirinto in cui lo aveva imprigionato Minasse,non immaginava certo che la sua idea di usare le vie dell’aria avrebbe avuto tanto successo,e non importa che questo primo volo coincida con il primo incidente aereo della storia,che vide schiantarsi in mare il povero Icaro.
Al di là del mito,l’uomo ha sempre invidiato la libertà di movimento che caratterizza gli uccelli ed ha sempre desiderato di poterli emulare,come testimoniano gli studi sull’argomento,a cominciare dai cinesi,seguiti da indiani e greci.
Fondamentali sono le sperimentazioni,teoriche e pratiche,di Leonardo da Vinci,che si rese però conto che mai un uomo si sarebbe sollevato da terra con la sola forza dei suoi muscoli.
Alla fine del ‘7oo i fratelli Montgolfier credettero di risolvere il problema con “il piu’leggero dell’aria”,ma scoprirono ben presto come fosse difficile mantenere la direzione dell’aerostato in presenza di correnti d’aria sfavorevoli.
E’solo con l’invenzione del motore a scoppio che si dispone di un’energia ben più efficace e costante di quella muscolare:ciò consente ai fratelli Wright di effettuare un vero e proprio volo con un mezzo più pesante dell’aria,iniziando quel meraviglioso percorso che VOLANDIA ci propone il 7 ottobre,con 26 auto storiche e un camper d’epoca che si dispongono ordinatamente all’ingresso delle strutture della vecchia fabbrica “Caproni”,che ospitano questo museo.
I soci del C.L.A.S. sono accolti da uno spettacolare show room,in cui tutto parla di volo:incontriamo le nostre guide che subito ci dicono che”sarà una cosa lunga”perché sono ben 11 le zone da visitare,partendo dalla mongolfiera per finire ai progetti del futuro.
Ci riempie d’orgoglio apprendere che già nel 1910 Gianni Caproni fece volare il Ca 1,un aereo biplano di grandi dimensioni,seguito un anno dopo da un avanzatissimo monoplano ,commissionato dal Ministero della Guerra che intuì prima di altri le potenzialità militari del nuovo mezzo,che fu usato nella guerra Italo-Turca conclusasi con l’occupazione italiana della Libia.
Proseguendo ecco i famosi aerei da caccia Macchi 202 e Macchi 205 che,grazie al motore Daimler Benz costruito su licenza dall’Alfa Romeo,impegnarono severamente i caccia inglesi e americani nella seconda guerra mondiale.
E’ presente e funzionante a Volandia l’aereo civile più diffuso negli anni ’50:si tratta del Douglas DC3,del quale alcuni esemplari,ampiamente modificati e ricondizionati,sono tuttora in servizio presso linee aeree secondarie.
Il settore seguente riguarda i mezzi a decollo verticale,gli elicotteri,assoluti protagonisti,nei vari modelli civili e militari,di decine di immagini che mostrano la versatilità di questi mezzi e la loro importanza nei momenti di emergenza attinenti a calamità naturali.
A questo proposito ammiriamo le forme e le dimensioni del Boeing CH-47 C “CHINOOK”,largamente presente nelle nostre forze armate e nella Protezione Civile:questo velivolo,grazie ai suoi due rotori,è in grado di sollevare e trasportare carichi di grandi pesi e dimensioni,dimostrandosi insostituibile laddove terremoti,inondazioni e incendi richiedono interventi immediati e massicci.
In un altro padiglione una vasta area è dedicata al modellismo,con gli oltre 1200 modelli della collezione Pazzai:in varie scale e dimensioni si ha una panoramica completa dell’evoluzione del volo,con modelli costruiti con estrema perizia e grande attenzione per il dettaglio.
Lascia senza fiato il padiglione dedicato allo Spazio,che presenta un suggestivo planetario,mostra immagini tratte dal canale NASA che documentano le missioni astronautiche del secondo ‘900,con particolare attenzione alla Stazione Spaziale Internazionale attraverso un dettagliato modello;alla progettazione e alla realizzazione del padiglione Spazio hanno direttamente partecipato l’Agenzia Spaziale Italiana,l’European Space Agency e la Finmeccanica.
Si conclude con il futuro del volo,già anticipato dal geniale convertiplano AW 609 che,fondendo le caratteristiche dell’elicottero a quelle dell’aereo,permetterà di unire la velocità con la flessibilità d’impiego,diventando il velivolo dell’avvenire.
Mentre ci accomodiamo nell’area del ristorante ci vien da pensare che,veramente,dai tempo di Dedalo e Icaro,di strada l’uomo ne ha fatta tanta,anche nei cieli.
Antonello Zecca