16 Set 2012 - Raduno a San Tomè (BG)
Due Gioielli dell’Architettura Lombarda
A partire dall’ anno Mille,con l’inizio dell’Età Comunale,si diffonde in tutta Italia l’Arte Romanica’che si esprime soprattutto nell’Architettura,con un grande numero di edifici in pietra e in mattoni,gran parte dei quali ancora esistenti e funzionali. In Lombardia questo stile è presente con monumenti universalmente conosciuti come Sant’Ambrogio a Milano ,ed altri noti solamente agli “addetti ai lavori”ma non meno affascinanti e artisticamente fondamentali:proprio ad uno di questi i soci del C.L.A.S.hanno dedicato il raduno di settembre e Domenica 16 le loro auto storiche hanno raggiunto Almenno San Salvatore,in provincia di Bergamo,per una visita al complesso archeologico di San Tomè.
Disposte in bella mostra le vetture nello spazio a noi riservato incontriamo Claudia,la guida gentilmente messa a nostra disposizione dall’”Antenna Europea del Romanico”,organismo scientifico internazionale che si occupa della ricerca e della valorizzazione di tutto ciò che riguarda il Romanico in Lombardia. Claudia si dimostra subito una guida di classe che,con un linguaggio semplice ma preciso,coinvolge i presenti in una descrizione storica degli avvenimenti,per poi passare ad un’analisi esterna del complesso:apprendiamo così che San Tomè costituisce un’anomalia,data dalla forma circolare della sua planimetria,comune nella costruzione dei Battisteri,ma assolutamente inconsueta per quel che riguarda le chiese,per le quali,dopo l’anno mille, si usa più o meno rigorosamente la forma a croce. Ci vengono illustrate le varie ipotesi relative alla nascita del complesso e alle conclusioni (spesso suscettibili di ulteriori verifiche) tratte dagli studiosi:affascina l’elegante proporzione dei tre volumi concentrici, sovrapposti secondo un criterio matematico ripreso da strutture Romane ben più antiche,che si arrampicano nello spazio,quasi a catturare la luce.E’ proprio la luce che,nell’interno,crea gli effetti più suggestivi,non dovuti a casualità ma attentamente ricercati dai costruttori,che mostrano notevoli cognizioni tecniche ed una rara abilità nel riciclare materiali provenienti da altre strutture preesistenti e demolite. Nella penombra che avvolge la zona inferiore,che favorisce la meditazione e la preghiera,fa riscontro una progressiva illuminazione del Matroneo sopraelevato,il che dimostra che già allora le donne dovevano essere tenute d’occhio anche in chiesa!Dalla cupola,aperta al centro dalla lanterna,la luce entra con forza e,in momenti precisi e prevedibili,va ad illuminare l’altare posto nell’abside mentre le otto colonne perimetrali scandiscono lo spazio in modo armonico e regolare,con chiaro riferimento all’Ordine del Creato.
Ci spostiamo da San Tomè e,sempre accompagnati dalla nostra guida,ci spostiamo nell’abitato di San Salvatore,dove ci attende la nostra seconda meta:ancora un edificio Sacro,del tutto diverso dal precedente,sia come struttura che come spirito. Claudia ci spiega che la fondazione della chiesa risale al 1485,voluta del frate Agostiniano Alberto da Sarnico come Voto per scongiurare l’epidemia di Peste che stava spopolando il territorio I lavori durarono fino al 1510,comprendendo anche un Monastero, e solo nel 1518 il complesso fu consacrato e dedicato a S. Maria della Consolazione.il monastero acquisì una sempre maggiore importanza spirituale ed economica,con beneficio per l’intero territorio.La struttura e lo stile dell’edificio è ormai Rinascimentale,con un’unica navata circondata da cappelle private appartenenti a facoltose famiglie locali che contribuirono largamente alle modifiche e agli abbellimenti(non sempre riusciti) apportati alla decorazione interna.
Nel frattempo nel territorio si sviluppa un forte culto per la figura di S. Nicola che,gradatamente,spodestò nella spiritualità popolare la legittima titolare del complesso fino a farne dimenticare il ricordo. La decorazione interna è composita,con sovrapposizione di stili barocchi e settecenteschi:laddove queste sovrapposizioni sono state rimosse o sono crollate sono venuti alla luce pregevoli affreschi del tardo rinascimento che sono oggetto di recupero e di restauro (mezzi finanziari permettendo). Attiguo alla chiesa,nello spazio un tempo occupato dai monaci Agostiniani,è presente il ristorante scelto dal Club:salutiamo e ringraziamo Claudia mentre nel posteggio le nostre auto destano come di consueto curiosità e interesse.
Antonello Zecca