17 Giu 2012 - Raduno a Sabbioneta (PR)
Vespasiano Gonzaga,figlio di Luigi “Rodomonte”Gonzaga e di Isabella Colonna,nasce a Latina nel 1531.La madre appartiene ad una famiglia principesca romana,famosa per la sua cultura e per il suo amore per l’Arte:già il nome impartito al piccolo Gonzaga fa capire quale fascino esercitasse la cultura della Roma Imperiale sui familiari ,sia maschi che femmine.
Nel 1545 Vespasiano viene mandato in Spagna,alla corte di Carlo V,per completare la propria educazione,diventa amico e Paggio d’Onore del figlio di Carlo,Filippo,maturandouna rete di amicizie coi piu’importanti nomi della nobiltà spagnola.La sua abilità politica e militare al servizio prima di Carlo V e poi di Filippo II° lo porta a diventare Grande di Spagna nel 1558,Vicerè di Navarra nel’71,di Valencia nel ’75,fino ad ottenere il titolo di “ Cavaliere del Toson d,Oro”,massima onorificenza della Corte Spagnola.Quando,nel 1550,Vespasiano entra in possesso del feudo che comprende il borgo di Sabbioneta ,questo è un semplice villaggio agricolo,sorto in corrispondenza del precedente insediamento militare romano;il Principe procede alla sua trasformazione a partire dal 1554,applicando il concetto classico della “Citta’Ideale,gia’concepito da Vitruvio nel suo Codice dell’Architettura,letto da Vespasiano tanti anni prima e avvalendosi in seguito delle esperienze di architettura militare maturate in Spagna.Alla sua morte Sabbioneta,seppure incompleta,è gia’una splendida realta’architettonica e urbanistica ,che il C.L.A.S. visita il 17 Giugno 2012 con l’intenzione di scoprire il più possibile di questo patrimonio d’arte e di cultura.Con la preziosa e gentilissima collaborazione della Polizia Locale,alla quale va il nostro più caloroso ringraziamento,arriviamo in Piazza d’Armi e sistemiamo in bella mostra le nostre auto,che hanno per sfondo il Palazzo della”Galleria degli Antichi”:li’incontriamo Gisella,la nostra guida,messa gentilmente a disposizione dalla Pro Loco.Subito ci avviamo verso la prima delle nostre mete:il “Teatro all’Antica”,del quale Gisella inizia a raccontare la storia:apprendiamo che il teatro,costruito dal vicentino Vincenzo Scamozzi,costituisce,dopo l’epoca romana,il primo esempio in Italia di teatro stabile,costruito come tale e non legato a strutture preesistenti come ville o castelli.Sul palco,sopraelevato e inclinato verso la platea,vi era una scena fissa,distrutta ormai da due secoli,che rappresentava una scena urbana in prospettiva centrale,con una piazza in primo piano ed una via centrale con facciate di palazzi. Gisella ci parla del teatro come fosse una persona,con un entusiasmo e un calore che vanno ben al di la’ del suo ruolo professionale e che dimostra un grande amore per la propria città:il suo entusiasmo ci contagia,facendoci immaginare come poteva apparire una serata nella quale cultura,arte ed eleganza erano impegnate in un’entusiasmante gara.
Ci portiamo poi a Palazzo Ducale,residenza principale ma non unica di Vespasiano Gonzaga,che,ci spiega sempre la nostra guida,fu costruito in due fasi:la prima,dal 1560 al ’68,corrisponde alla presenza del Duca prima della parentesi spagnola,che durò 10 anni, e la seconda che iniziò col suo ritorno dalla corte di Federico II°.
Un’alta scala marmorea porta all’ingresso principale,passato il quale ci si trova in ampio atrio che presentava,fino agli anni ’70 del ‘900,uno scenografico scalone elicoidale che portava al piano nobile:smontato e trasferito per il restauro non è più tornato al suo posto e di lui sono state perse le tracce.(Sublime esempio di restauro all’italiana).Gisella ci conduce attraverso una serie di sale dai soffitti affrescati,opere di maestranze localicoordinate dal pittore cremonese Bernardino Campi:impressiona la ”Sala di Diana”,non tanto per la perizia degli esecutori quanto per lo stato fatiscente in cui versano i corrispondenti affreschi.(Ma tanto la cultura non riempie la pancia,qualcuno ha detto.)
Si passa poi nelle “Sale d’Oro”,cosi’chiamate per i loro soffitti,e si arriva nella “Sala delle Aquile “,dove rimaniamo stupiti di fronte a quattro statue a grandezza naturale raffiguranti personaggi a cavallo in abiti da parata:
La guida ci spiega che queste statue sono ciò che resta di un gruppo di dieci,la maggior parte delle quali è andata perduta in seguito ad un incendio.Le quattro restanti rappresentano Vespasiano Gonzaga,che sfoggia il collare del Toson d’Oro,suo padre Rodomonte,il bisnonno Gianfrancesco,primo signore del feudo di Sabbioneta e Ludovico Corradi, Capitano del Popolo di Mantova prima della dinastia Gonzaghesca. Nella “ Sala degli Imperatori”spiccano nel soffitto gli stemmi delle famiglie nobili o reali europee per varie ragioni imparentate con Vespasiano Gonzaga mentre più nulla resta dei ritratti di 12 imperatori romani,opera originale di Bernardino Campi.
Ritratti degli antenati di Vespasiano sono invece presenti nello spazio detto appunto “Galleria degli Antenati”,partendo da Luigi Corradi da Gonzaga,capostipite della Signoria mantovana e finendo con lo stesso Vespasiano,sua moglie Anna d’Aragona ed il figlio Luigi,morto molto giovane.
Al termine delle visite i soci del C.L.A.S.salutano la bella Gisella e si avviano verso il ristorante,avendo maturato due convinzioni:la prima è che Sabbioneta costituisce qualcosa di unico,del quale dobbiamo essere orgogliosi,e che la nostra amica Gisella è perdutamente innamorata del Duca Vespasiano che spera probabilmente di incontrare nella prossima vita…..Auguri da tutti noi!
Antonello Zecca